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Escludere un figlio dalla successione

Spesso ci troviamo di fronte a genitori esasperati dal comportamento irresponsabile di un figlio e vorrebbero escludere totalmente lo stesso dall’eredità.

Attenzione che non tutti i desideri sono esaudibili.

“L’azione di riduzione” (art. 553 cc) è una legge che permette al figlio “pecora nera”, erede legittimario, di ottenere l’integrazione della quota di legittima (detta anche quota di riserva) di tutte le disposizioni effettuate in vita dal padre e accertare eventuali lesioni.

La legge Italiana non permette la “diseredazione”, ossia la possibilità di escludere dal testamento successorio un determinato soggetto (ovviamente se ha diritto alla cosiddetta quota di riserva), ma c’è comunque la possibilità, dopo la morte del nostro padre di famiglia, che “pecora bianca” chieda di escludere “pecora nera” dalla successione solo ed esclusivamente se ha compiuto degli atti di estrema gravità nei confronti del padre o nei confronti della sua eredità, grazie alla riforma del 2005 “l’indegnità a succedere”. In questo caso, se accettata dal giudice, la sua quota di successione legittima verrà comunque data per “rappresentazione” ai 2 nipoti del buon padre di famiglia ossia i figli di pecora nera.

Una buona consulenza patrimoniale permetterebbe in primis di quantificare il valore totale del patrimonio, anche donato in precedenza, e di lasciare al figlio “pecora nera” solo la quota minima di legittima, magari in denaro per non dover dividere nessun bene immobiliare con “pecora bianca”, figlio che tutti i genitori vorrebbero.

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